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SCOMPARSA DI GIULIO INNOCENZI SOPRAVVISSUTO AI LAGER NAZISTI, LE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA DEL SINDACO
Il sindaco Franco Capponi e l’Amministrazione comunale esprimono, a nome dell’intera comunità, le più sentite condoglianze alla famiglia di Giulio Innocenzi, venuto a mancare ieri. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia per la perdita di un uomo straordinario per sensibilità, lucidità, responsabilità e correttezza.
Sopravvissuto ai lager nazisti, Giulio è stato instancabile testimone di quell’orrore che ha raccontato nei numerosi incontri con le scuole di Treia, nei convegni e in un libro di memorie.
Il suo messaggio è stato instancabilmente profuso fino a quest’anno per la Giornata della memoria, estremamente lucido a 95 anni, raccomandando ai nostri giovani a impegnarsi affinché quello che allora è successo (la demolizione della condizione umana, il genocidio, le disumane e barbare eliminazioni del nemico solo perchè appartenenti a “razze diverse” le deportazioni di milioni di donne e bambini Ebrei, le insopportabili torture a chi la pensava diversamente) non possa più accadere. Giulio era nato a Camerino, residente a Treia da tantissimi anni, veterinario di grandi capacità ed esperienza, era uno dei sopravvissuti ai campi di concentramento tedeschi. Spesso ha ripercorso la sua storia con gli studenti dell’istituto comprensivo Paladini di Treia nella “Giornata della Memoria”, affinché resti vivo il ricordo di ciò che è stato. L’amministrazione comunale aveva consegnato insieme all’allora dirigente scolastica Angela Fiorillo una targa conferendogli il riconoscimento di “Testimone della storia”.
Parlare solo di ricordo sembra quasi riduttivo per Lui, che con grande fervore ed estrema lucidità ha raccontato, a distanza di oltre settant’anni, quanto vissuto nell’anno e mezzo tra il 9 maggio 1944 e il settembre del 1945: “Noi prigionieri eravamo trattati con una mentalità disumana e veramente diabolica … di cui non ci si può rendere conto”.
All’epoca della sua deportazione Giulio Innocenzi aveva solo sedici anni e la spensieratezza di un ragazzo che andava a scuola (frequentava il liceo). È stato prigioniero nel campo di concentramento e lavoro di Düsseldorf. La sua testimonianza era veramente una perla di vita e di coraggio e nel giorno della sua dipartita diventa ancora più forte per tutti noi il suo messaggio: per l’estrema difesa della Libertà, per la bellezza delle forme di governo democratiche e l’eterno bisogno che abbiamo di pace e non di sopraffazione!!
Grazie Giulio per la tua amicizia, la tua vicinanza, il tuo senso del dovere nel raccontare quanto ti era accaduto anche se ricordare quei momenti ti faceva male.
Treia ti deve molta riconoscenza e la nostra stima Ti accompagnerà per sempre!