Descrizione
La fine dell’estate e il le calde luci di settembre hanno salutato l’arrivo della piccola Nikol Lysyhanych. Ieri pomeriggio all’ospedale di Macerata è nata la seconda bimba (in ordine di tempo) da una famiglia ucraina che ha trovato rifugio a Treia, dallo scoppio della guerra.
Una grande gioia per il papà, la mamma e il fratellino che tra pochi giorni compirà 5 anni, ma anche per l’intera comunità treiese che ha saputo accogliere e abbracciare tanti ucraini in fuga dalla guerra, dal febbraio del 2022.
La famiglia di Nikol è arrivata l’anno scorso in primavera a Treia ed è stata tra le prime ad arrivare sul territorio. Grazie al collegamento con una zia che abita in città ormai da tanti anni, Serhii e Kristina insieme a loro figlio Daniel hanno lasciato l’Ucraina, la propria casa e la propria vita a Odessa assediata e sotto i bombardamenti, arrivando in Italia, a Treia, appunto, dove hanno trovato ospitalità e piano piano si sono inseriti nella comunità rendendosi autonomi e per un periodo lavorando anche per una nota azienda del territorio.
«Siamo contentissimi per la nascita di questa bimba, è la vita che continua nonostante tutto ciò che sta accadendo. Noi ringrazieremo sempre Treia per averci accolto, siamo di Odessa e la nostra città è sotto bombardamenti. Il nostro desiderio è quello di tornare prima o poi, ma per adesso sappiamo che non è possibile. All’inizio non è stato facile e da parte nostra c’è sempre un pensiero al posto in cui sono le nostre origini. I bambini, i più piccoli si sono invece talmente inseriti che non vogliono più tornare in Ucraina. Nel primo periodo è stato difficile, lasciare la propria casa e la propria vita, ma poi per tanti di loro che sono più piccoli e hanno la capacità di adattamento migliore rispetto a un adulto, ormai è Treia il posto in cui desiderano stare».
Dall’inizio della guerra sono circa 90 le persone accolte a Treia che è stato il primo comune nelle Marche a firmare il nuovo modello di accoglienza con la Prefettura di Macerata per gestire l’arrivo e l’inserimento dei cittadini in fuga dalla guerra. Diverse le iniziative proposte per l’inserimento: corsi di italiano, il trasporto alle colonie estive, corsi d’inserimento nelle scuole, gite per far conoscere il territorio.