Descrizione
DESCRIZIONE DI CARATTERE STORICO ARTISTICO RELATIVA ALL’OGGETTO
Villa La Quiete sorge su un’altura poco distante dal centro storico del comune di Treia. Nota anche come Villa Spada, dal nome del suo più illustre proprietario, Lavinio de’ Medici Spada, rappresenta un monumento neoclassico di straordinaria importanza. Progettata dall’architetto Giuseppe Valadier nel 1815, nasce in luogo del preesistente convento cappuccino del sec. XVI, a sua volta costruito attorno alla chiesa di San Savino, le cui prime testimonianze risalgono ai primi decenni del sec. XI. La storia di Villa La Quiete è lunga più di mille anni: il pieno sviluppo si è avuto nella prima metà dell’800 con il conte Lavinio de’ Medici Spada, che ne ha fatto un vero e proprio capolavoro di bellezza e di cultura, in omaggio alla sua amata sposa Natalia Komar, nobildonna polacca, sorella di Delphine Komar cui Chopin dedicò alcune composizioni. Il notevole complesso monumentale è costituito da molteplici edifici inseriti in un parco storico. Il parco è caratterizzato dalla presenza di quattro ambiti spaziali ben definiti: il perno è l’area della Casa di Villa, attorno alla quale si organizzano simmetricamente l’atrio ed il bosco cappuccino, entrambi caratterizzati dalla presenza di tre assi convergenti in uno spazio circolare; infine è presente l’ampia zona degli orti. Negli snodi principali della composizione sono inseriti i vari edifici: la Casa di Villa, sul cui asse, segnato dal corridoio principale, si impostano due ampi giardini con fontane; la Casa del Giardiniere, collocata a chiusura dell’atrio e inquadrata da due coppie di propilei. Una serra con merli alla ghibellina è di servizio alla zona degli orti, mentre un gazebo neo gotico, a pianta ottagonale ed un padiglione neo egizio ornano e arricchiscono il bosco cappuccino. Oggi Villa La Quiete, dopo decenni di abbandono e degrado, è divenuta di proprietà del Comune di Treia e merita di essere riportata all’antico splendore e restituita alla Città e a chiunque voglia goderne la bellezza e il fascino senza tempo.
- RESTAURO DEI PROPILEI DI ACCESSO
INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE
Le strutture murarie e le cortine laterizie dei propilei di accesso sono in buono stato conservativo generale. Dei due elementi presenti, uno soltanto presenta lesioni strutturali di una certa rilevanza legati ad un probabile cedimento fondale con conseguenti dissesti degli archi alla base (elemento sul lato ovest).
Un’altra carenza strutturale va rilevata nella presenza di laterizi rossi (di scarsa qualità) in avanzato stato di degrado nelle parti interne ai propilei: in alcune limitate zone, quelle maggiormente esposte agli agenti atmosferici, il fenomeno dell’esfoliazione, ossia del disfacimento superficiale del mattone, risulta molto evidente. Tali murature andranno necessariamente risarcite.
La perdita di legante tra i giunti laddove presente non compromette la stabilità delle apparecchiature murarie. Più preoccupante è la presenza di incongrue risarciture di malta cementizia che andrà rimossa avendo cura di non danneggiare i laterizi della cortina.
In generale il degrado rilevabile sulle cortine laterizie è contenuto e causato principalmente dall’umidità, specie sui fronti a nord, i più esposti agli agenti atmosferici: in alcune limitate zone sono presenti efflorescenze saline, piccoli distacchi e nei casi più gravi distacchi estesi e/o sfarinamento. Più ampie e diffuse sono le zone interessate da alterazioni cromatiche dovute a residui biologici depositati dall’acqua piovana.
Da ultimo, l’apparato decorativo in laterizio, soprattutto quello delle porzioni sommitali (cornici, colonna spezzata, urna cineraria) presenta murature decoese a causa degli apparati radicali di vegetazione infestante attecchita direttamente sull’apparato murario. Tali porzioni andranno ricomposte nelle forme originarie, recuperando gli elementi presenti ed eventualmente reintegrando con laterizi di analoga fattura.
Non sono presenti impianti tecnologici funzionanti.
DESTINAZIONE DELLE EROGAZIONI LIBERALI
L’intervento di restauro e consolidamento previsto consiste nelle seguenti operazioni distinte in tre fasi lavorative:
Fase 1. Disinfezione e pulizia dei paramenti
Operazioni preliminari di disinfezione e pulitura sui paramenti in laterizio distinti in base alle diverse zone di intervento. Possiamo individuare interventi distinti per le superfici esterne e per le superfici interne ai propilei:
Superfici esterne:
•rimozione meccanica e diserbo della vegetazione infestante;
•disinfezione mediante applicazione di biocida applicato a pennello per 2 cicli a distanza di una settimana;
•rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici;
•rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali non idonei.
Superfici interne:
•Idrolavaggio dei paramenti murari.
Fase 2. Riparazione, consolidamento e delle apparecchiature murarie:
•Riprese delle murature lesionate con materiale simile a quello esistente e legate a malta di calce idraulica NHL5;
•Restauro delle cornici con mattoni sagomati e/o non sagomati ed eventuale integrazione degli elementi mancanti da realizzare con materiali analoghi per forma, dimensione e cromatismo, legati con malta di calce idraulica NHL5.
Fase 3. Protezione delle superfici:
Superfici interne ed esterne:
•Stuccatura con malta a base di calce idraulica e inerte polvere di cocciopesto nella proporzione di 1:2;
Superfici esterne:
•Protezione finale dei paramenti murari per rallentarne il degrado, eseguita con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie;
•Trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio.
Tutti gli interventi indicati dovranno svolgersi sotto la supervisione di un restauratore abilitato secondo il D.M. 294/2000 che verrà nominato dall’Impresa all’inizio dei lavori. Questi dovrà assicurare alla D.L. la corretta esecuzione dell’opera eseguita.
FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA
•Elenco prezzi, Computo Metrico, Quadro economico
•Relazione tecnico illustrativa
•Rilievo fotografico
•Tav1
•Tav2
•Tav3
- RESTAURO DELLE ARCATE DELLA CASA DEL GIARDINIERE
INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE
Le strutture murarie e le cortine laterizie sono in un buono stato conservativo generale.
Non sono rilevabili importanti fenomeni di dissesto strutturale e le carenze individuabili sono da ricondursi ad una protratta mancanza degli ordinari interventi di manutenzione. L’originaria cortina laterizia di due delle sei campate risulta essere coperta da un incongruo strato di intonaco realizzato a metà degli anni ‘80. Il degrado rilevabile sulle cortine laterizie è contenuto ed è causato principalmente da una diffusa perdita di legante tra i giunti, che non compromette la stabilità delle apparecchiature murarie. In alcune limitate zone, specie sulla parte basamentale e sulle spalle delle aperture, sono rilevabili mancanze localizzate di mattoni, dovute all’installazione ed alla successiva rimozione di cancelli e porte. Localizzati problemi di decoesione sono dovuti agli apparati di vegetazione, attecchita sulle cortine murarie. Le alterazioni cromatiche, dovute a residui biologici depositati dall’acqua piovana, sono limitate alle modanature più esposte. La cornice sommitale, su quattro delle campate, non è più presente: sarà ricomposta nelle forme originarie, recuperando gli elementi esistenti e reintegrando con laterizi di analoga fattura. Anche le murature aggiunte nel ‘900 non presentano problemi strutturali: il degrado è dovuto ad una diffusa perdita di legante tra i giunti e all’umidità di risalita, maggiormente evidente sul fronte esterno. La porzione di muro corrispondente alle due arcate intonacate è anch’essa intonacata. La falda di copertura è in un generale cattivo stato di conservazione: gli elementi lignei sono sottodimensionati e, relativamente ad una delle campate, è crollata una porzione di falda. Delle pavimentazioni originarie in cotto, sono presenti due piccole porzioni nei vani alle due estremità. I corpi illuminanti installati sulle paraste delle arcate non sono funzionati e non sono presenti altri impianti tecnologici.
DESTINAZIONE DELLE EROGAZIONI LIBERALI
L’intervento di restauro prevede il recupero e la conservazione di tutte le strutture esistenti: le arcate dell’800 e le strutture aggiunte nel primo ‘900. Gli interventi previsti sono:
Cortina laterizia delle arcate:
•scalcinatura intonaci presenti;
•rimozione meccanica e diserbo vegetazione infestante;
•disinfezione mediante applicazione di biocida applicato a pennello per 2 cicli a distanza di una settimana;
•rimozione di depositi superficiali coerenti, concrezioni, incrostazioni e macchie solubili mediante accurato lavaggio delle superfici;
•rimozione meccanica di stuccature eseguite precedentemente con materiali non idonei;
•restauro cornici con mattoni sagomati e/o non sagomati ed eventuale integrazione degli elementi mancanti, con materiali analoghi per forma, dimensione e cromatismo, legati con malta di calce idraulica NHL5;
•protezione finale paramenti murari per rallentarne il degrado, con polisilossano o altro adeguato idrorepellente applicato a pennello su tutta la superficie;
•trattamento finale mediante applicazioni di biocida a lento rilascio. Murature aggiunte nel ‘900: •idrolavaggio paramenti murari;
•stuccatura con malta a base di calce idraulica e inerte polvere di cocciopesto nella proporzione di 1:2.
Copertura:
•smontaggio completo tetto;
•creazione di nuovo tetto con struttura portante lignea;
•creazione di cordolo con profili in acciaio in sommità alle murature;
•ricostituzione manto di tegole alla marsigliese provenienti da smontaggio con eventuale integrazione;
•creazione di nuovi canali di gronda e discendenti in rame per smaltimento acque meteoriche.
Pavimentazione:
•demolizione pavimentazione esistente e scavo del sottofondo;
•formazione di drenaggio, predisposizione degli impianti idrico ed elettrico e formazione di un nuovo massetto;
•posa di nuova pavimentazione, composta da fasce in ammattonato e campi in calcestruzzo architettonico ad effetto lavato.
Impianti:
•nuovo impianto elettrico con n.6 punti luce, uno per ciascuna campata.FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA
•Elenco prezzi, Computo Metrico, Quadro economico
•Relazione tecnico illustrativa
•Rilievo fotografico
•Tav1
•Tav2
•Tav3